Il diritto oltre i giuristi

Il diritto oltre i giuristi


pp. 448, 1° ed.
9788829789627
A parlare del diritto, nei lavori raccolti nel volume, non sono unicamente giuristi di professione: sono soprattutto uomini di lettere, intese nel senso più ampio, sì da ricomprendere nella schiera il Luca presumibile autore degli Atti degli apostoli, artisti tra i quali Rubens, David, Klimt, Kandinsky e pensatori come Benjamin, Dávila, Sloterdijk, Sasso, Agamben, per citarne alcuni. A loro agio nel campo del giuridico, i protagonisti principali di queste pagine trattano del diritto – ora attraverso la scrittura ora mediante la figurazione – in modo tale da persuaderci di ciò che esso è o meglio, più realisticamente, dovrebbe essere oggi, trascorsi quasi duemila anni da quando Celso poteva qualificarlo come ars boni et aequi in mano ai giuristi: una tecnica di regolazione dei rapporti intersoggettivi dotata di una straordinaria profondità storica e scientifica, in grado di orientarne l’impiego, precludendo arbitrii ed eccessi, da parte di chi, a vario titolo – in primis perché legislatore, giudicante o studioso –, vi appaia legittimato all’interno dell’ordinamento di riferimento. Non quindi, come purtroppo si tende sempre più a credere almeno a livello italiano, uno strumento di comando sociale tutto in capo a un legislatore volubile e perciò dagli esiti inevitabilmente contingenti.

Autore

 è ordinario di diritto romano e di fondamenti del diritto europeo all’Università di Padova. Membro della Real Academia de Jurisprudencia y Legislación di Spagna e di varie altre istituzioni culturali, è autore di numerose pubblicazioni attinenti al diritto antico e vigente, che spaziano nell’arte e nella filosofia. Per il «Corriere della Sera» ha ideato e curato la serie dei «Grandi processi della storia». Per Marsilio sovrintende all’edizione italiana del Nordlicht di Theodor Däubler. Tra i suoi libri: Gesù. Il processo (Solferino 2020); Intrecci schmittiani (il Mulino 2020); ‘Iustitium’ e altri saggi (Editoriale Scientifica 2022).